Elfi Electronics ha da poco avviato l’analisi che porterà l’azienda a dotarsi della Corporate carbon footprint ISO 14064-1
Lo standard ISO 14064 si riferisce alle emissioni ed assorbimenti dei gas ad effetto serra (GHG – GreenHouse Gases) delle aziende.
I gas serra sono da mettere in stretta relazione con i cambiamenti climatici, che sono stati riconosciuti come una delle più importanti sfide che le Organizzazioni, i Governi ed i Cittadini dovranno affrontare nei prossimi decenni data la loro enorme futura influenza sia sui sistemi naturali sia sui sistemi socio-economici umani.
Si parla quindi di uno standard che permetterà all’azienda di misurare l’impronta climatica della propria attività, secondo parametri oggettivi.
Nel tempo, grazie a questa certificazione, sarà possibile attivare delle azioni volte alla diminuzione e gestione delle emissioni di gas serra derivanti dalle attività d’impresa, per arrivare ad avere, in prospettiva, un bilancio zero.
Il punto di partenza per l’implementazione di una corretta e credibile strategia di riduzione del proprio impatto climatico è la misurazione dell’impronta di carbonio della propria attività aziendale, da quantificare sulla base di criteri e standard tecnico-scientifici riconosciuti a livello internazionale, allo scopo di ottenere un risultato oggettivo e ripetibile negli anni.
Abbiamo intervistato l’ing. Valentina Lapolla, che sta seguendo Elfi Electronics in questo percorso.
Ingegner Lapolla, come si chiama il suo studio di consulenza e di cosa si occupa?
Lo studio di cui faccio parte si chiama Renerwave, abbiamo la sede a Firenze e, di fatto, ci occupiamo di tutto quello che è risparmio energetico: dall’efficientamento degli edifici, all’impiantistica (efficienza energetica, energie rinnovabili, con particolare focus sul solare).
Ai nostri clienti offriamo anche alcuni servizi di sostenibilità, come il Carbon footprint e, più in generale, il bilancio di sostenibilità. Sono servizi che a nostro modo di vedere completano le attività di efficientamento energetico.
Ci può dire brevemente cos’è lo standard ISO 14064 e qual è la finalità di questa certificazione per un’azienda?
È la ISO che regola la Carbon footprint, ovvero mira a quantificare l’impatto sul clima che deriva da tutte le attività di un’azienda o di un’organizzazione.
La metodologia di riferimento è il GHG protocol, nato all’inizio degli anni 2000 e la ISO che ne deriva ne è in linea (l’ultimo aggiornamento è del 2018).
È importante premettere che si parla di certificazioni volontarie e non obbligatorie. Infatti, nonostante ci sia una situazione critica oggettiva a livello climatico, in questo momento non esistono obblighi normativi che impongono alle aziende uno studio iniziale e un piano di diminuzione dell’emissione dei gas serra.
L’idea alla base delle ISO 14064 è quella di quantificare per poi ridurre. Individuare dove sono le maggiori possibilità di riduzione e dove ha senso intervenire per ridurre.
Ci può spiegare in concreto come funziona questa analisi che sta svolgendo per Elfi e quali sono gli obiettivi principali di questo percorso?
Sono 7 i gas che vengono considerati nello schema di analisi. L’analisi mira a classificare tutte le attività che producono emissioni di questi gas.
Le emissioni sono classificate in 3 tipologie:
- Dirette (ovvero tutto ciò che l’azienda brucia: le emissioni della caldaia, quelle delle auto, quelle dei macchinari utilizzati, …)
- Indirette (quelle relative alla produzione di energia elettrica che l’azienda utilizza. Non sono prodotti direttamente dall’azienda, ma dal fornitore, tipo Enel. È un impatto piuttosto significativo).
- Tutte le altre (ovvero una categoria infinita. Riguarda tutte le emissioni relative ai prodotti che l’azienda acquista. O tutte le emissioni relative ai trasporti dei prodotti acquistati e consegnati all’azienda. L’uso del prodotto (se c’è energia elettrica consumata), il ciclo di vita del prodotto, etc.)
Per quest’ultima categoria ISO non pretende una misurazione precisa al millimetro, ma una misurazione di massima, per capire gli ordini di grandezza e dove è opportuno intervenire, per ottenere risultati.
L’obiettivo è quello di instaurare una catena positiva. Aspetto questo che riguarda in modo più specifico le grandi aziende. Se IKEA per es. volesse diventare diventare carbon neutral, questa scelta avrebbe un impatto considerevole su tutta la filiera con cui collabora, ovvero con tutte le aziende che lavorano per IKEA.
Più in generale, l’obiettivo della Carbon footprint è quello di prendersi un impegno di riduzione, in linea con gli obiettivi di Parigi, che sono:
- il dimezzamento delle emissioni nette entro il 2030;
- e il net zero entro il 2050 (ovvero prima l’azienda riduce, almeno il 90% delle emissioni, e poi può intervenire sulla parte residuale tramite compensazione). Net zero indica la somma tra quello che viene consumato e quello che riesco a recuperare, e l’obiettivo è che sia uguale a zero. In pratica è la nuova formulazione del concetto di carbon neutrality, che però presentava dei limiti, soprattutto nell’uso del meccanismo della compensazione.
Quanto dura questo percorso nella prima fase di certificazione?
C’è tutta una parte iniziale di raccolta dati che va fatto insieme al management aziendale. All’inizio la raccolta va impostato un sistema di raccolta, che può cambiare a seconda del settore in cui si opera e delle dimensioni dell’azienda.
Questa prima fase è impegnativa e richiede mediamente 5-6 mesi.
Quindi il primo obiettivo di Elfi Electronics è quello di misurare secondo parametri oggettivi la sua impronta climatica.
Ma, oltre all’impegno e alla sensibilità ambientale, che cosa spinge un’azienda a dotarsi di questo standard? Voglio dire, ci sono dei vantaggi competitivi per un’azienda che si dota di questa certificazione?
Ci sono. Dipende molto dal settore.
Alcune aziende lo fanno per accedere ai bandi pubblici o ottenere degli incentivi.
Poi c’è una parte che riguarda le grandi aziende che intraprendono un percorso di net zero che coinvolge tutti i loro fornitori esterni. È il caso di Ikea che facevamo poco fa.
Poi c’è anche un aspetto importante di riduzione dello spreco, perché questo standard permette di fare un’analisi sull’impatto che analizza anche questo parametro. Ridurre lo spreco significa diventare più efficienti e aumentare il ricavo sulla produzione.
In Elfi Electronics la Carbon footprint può avere ricadute importanti in termini di competitività e di partecipazione a determinate catene di valore e supply chain.
Naturalmente la convenienza è un aspetto che va collegato ad un autentico cambio di paradigma gestionale dell’azienda: nel nuovo paradigma la questione ecologica diventa parte integrante del modus operandi di un’azienda, in parte frutto di una sensibilità, in parte di una scelta strategica, che guarda non solo al tornaconto ma anche alle evoluzioni future dei modelli di produzione.
Quantificare e gestire i gas serra (in una logica di riduzione e compensazione), è strategico per aziende come Elfi Electronics, che mirano a vivere ed a raccontare la propria sostenibilità e la propria Corporate Social Responsibility, specie in considerazione dell’utilità che queste azioni hanno per la salvaguardia del clima del Pianeta e del futuro di tutti.
Ad oggi a che punto è Elfi Electronics in questo percorso per dotarsi dello standard 14064-1?
Abbiamo appena iniziato la fase di raccolta dati. Siamo ancora all’inizio e per una PMI come Elfi Electronics i tempi possono anche dilatarsi leggermente.